Accanto alla mia quotidiana attività di docente, svolgo occasionalmente anche quella di relatrice su incarico di biblioteche, associazioni, enti e circoli istituiti a fini culturali o sportivi. Gli argomenti che mi vengono proposti come oggetto di conferenze sono naturalmente attinenti ai miei due principali poli d’interesse: la cultura classica e la cultura umanistica specialmente di ambito malatestiano. Qui di seguito farò una breve presentazione delle conferenze da me tenute dal 2005 ad oggi.

2005 – PAROLE ANTICHE, conversazioni di Marinella De Luca

Rimini, Museo della Città “Luigi Tonini”

Marinella De Luca propone all’attenzione del pubblico quattro parole fondamentali della cultura antica (e di tutti i tempi) che varranno come spunto per una navigazione tra testi del mondo classico: SOGNO, IRA, UTOPIA, CASA.

Domenica 20 febbraio 2005, ore 17: SOGNO

La concezione del sogno nel mondo antico presenta sostanziali differenze rispetto a quella moderna: da Freud in poi, infatti, la visione onirica è considerata un’espressione significativa dell’attività psichica, indissolubilmente legata all’interiorità del singolo individuo che la produce; per i Greci, invece, essa è un’entità autonoma, che, dotata di vita propria, “visita” l’individuo provenendo dall’esterno. L’uomo antico non ha fa un sogno (espressioni tipiche delle lingue moderne, che rivelano la funzione attiva del soggetto dormiente); l’uomo antico vede un sogno, nella convinzione che la visione non provenga dalla sua psiche, bensì da uno spazio fisico reale, esogeno rispetto all’individuo stesso.

Gettando dunque lo sguardo sul mondo greco e romano, si tenterà di indagarne l’ampio e articolato panorama onirico partendo da Omero, archetipo della letteratura occidentale, fino ad arrivare ad Artemidoro di Daldi (II sec. d.C.), autore di un’interessante Interpretazione dei sogni, che, almeno nel titolo, anticipa di molti secoli la fondamentale opera di Freud.

Domenica 27 febbraio 2005, ore 17: IRA

Può esistere un’ira giusta? Gli antichi pensavano di sì: l’ira è giusta quando è socialmente giustificata entro l’orizzonte morale in cui si è prodotta, ma quella stessa ira può diventare colpevole se viola le regole del codice di comportamento in cui la comunità si riconosce. La nebulosa collerica del mondo greco e romano ci si presenta dunque molto sfumata e richiede un approccio poliedrico.

Un dato ci appare particolarmente interessante: il testo inaugurale della cultura greca, o, per meglio dire, dell’intera cultura occidentale, cioè l’Iliade di Omero, si apre con la parola ira ed è proprio questo primato ad indurci ad approfondire le molteplici valenze non solo semantiche, ma anche sociali, culturali, antropologiche che a questa parola sottendono.

Dall’ira cantata nell’epica, passando attraverso l’ira rappresentata sulla scena tragica, approderemo all’ira indagata dalla filosofia, con particolare riferimento a Seneca che a questa passione ha dedicato un’intera opera.

Domenica 6 marzo 2005, ore 17: UTOPIA

La parola Utopia ha il raro privilegio di possedere una vera e propria carta d’identità con tanto di data, luogo di nascita e sicura paternità: essa nasce, infatti, in Inghilterra nel 1516 e il padre si chiama Thomas More. Tuttavia, se il termine è relativamente recente, non altrettanto si può dire del concetto che esso esprime: il modello immaginario di un governo o di una società ideali trova un ampio spettro di rappresentazioni già nei più antichi testi greci, nei quali erano stati elaborati progetti di mondi alternativi.

Gli antichi, dunque, pur non avendo coniato la parola, conoscevano bene il sentimento di cui l’utopia si alimenta, cioè il desiderio di fuga, realizzabile sia nello spazio che nel tempo.

Se esiste un desiderio di fuga, naturalmente esiste anche qualcosa da cui si intende fuggire: tenteremo allora di delineare i contorni di una realtà insoddisfacente, che si desidera abbandonare per abbracciare progetti oppositivi.

I toni con cui gli antichi costruirono i loro mondi utopici sono diversamente modulati: si va dalla struggente nostalgia della laudatio temporis acti all’aggressività della satira scanzonata e feroce, dalla gioiosa alacrità di una fervida fantasia mitopoietica alla pacata e malinconica disillusione di chi crea utopie svelandone subito l’inganno.

Domenica 13 marzo 2005, ore 17: CASA

Nel mondo greco il termine οἶκος (óikos) rinvia a diverse aree specifiche di significato: alla casa come luogo di abitazione, alla casa come famiglia comprendente congiunti e schiavi, alla casa come proprietà nel senso di “insieme di beni”.

Tali accezioni, divergenti per noi, sono per i Greci semplicemente intrecciate. Tenteremo allora di cogliere il senso unitario di questa nozione, mettendo in luce la differenza rispetto alla moderna concezione di casa che ha fortemente depotenziato o perduto quell’aura di sacralità che l’óikos antico racchiude e custodisce, grazie al culto degli antenati e del focolare.

Un’avvertenza è necessaria: sappiamo relativamente poco sia della vita domestica sia di quella privata dei Greci. La documentazione letteraria, storiografica ed artistica esalta e pone in evidenza soprattutto il momento politico e militare. Nell’autorappresentazione che la città, specialmente democratica, vuole dare di se stessa prevale dunque la dimensione ufficiale.

Nell’esiguità delle fonti documentarie in materia di economia domestica, acquista allora un maggiore interesse un’opera come l’Economico di Senofonte, preziosa testimonianza della storia sociale ed economica della società ateniese tra il V e il IV sec. d.C.

2006 – ANTICO/PRESENTE – FESTIVAL DEL MONDO ANTICO

Quattro incontri con Marinella De Luca su EROS E AFRODITE TRA I GRECI
Rimini, Museo della Città “Luigi Tonini”

Marinella De Luca propone in quattro lezioni, un nuovo esperimento in cui coinvolgere il pubblico con il fascino della parola antica. Si tratta di parole che evocano potenze divine come Eros e Afrodite, rivisitate nelle loro ascendenze filologiche e nei diversi contesti letterari antichi, dall’epica al romanzo.

Giovedì 15 giugno 2006, ore 15.30: EROS E AFRODITE NELL’EPICA

In questo primo incontro verranno presentati brani del genere epico da Omero, con la sua peculiare caratteristica di tradurre la dimensione psicologica in rappresentazione esterna e concreta, ad Apollonio Rodio, in cui l’amore diventa invece conflitto tutto interiore.

Venerdì 16 giugno 2006, ore 15.30: EROS E AFRODITE NELLA LIRICA

Nel secondo incontro verranno letti e spiegati testi lirici dai poeti arcaici fino all’Antologia Palatina, osservando come nei diversi autori e nelle diverse epoche l’amore sia visto come impetuosa corrente di energia elementare che spezza ogni difesa psicologica dell’individuo oppure come esperienza leggera e disimpegnata, presentata con esibito edonismo.

Sabato 17 giugno 2006, ore 15.30: EROS E AFRODITE A TEATRO

Con l’occhio rivolto sia alla drammatica problematizzazione della tragedia sia alla dissacrante prospettiva della commedia Marinella De Luca presenta il terzo appuntamento Eros e Afrodite a teatro.

Domenica 18 giugno 2006, ore 15.30: EROS E AFRODITE NELLA NOVELLA E NEL ROMANZO

Nell’ultimo incontro Marinella De Luca presenta Eros e Afrodite nella dimensione della novella e del romanzo, generi letterari in cui prevale la dimensione dell’intrattenimento e dell’evasione, caratteristiche tipiche di una letteratura di consumo, destinata ad un pubblico sempre più vasto.

Successivamente lo stesso argomento sarà presentato in quattro incontri anche nella Biblioteca Oliveriana di Pesaro in occasione del SALONE DELLA PAROLA, Festival della Filologia nei giorni 7, 8, 9, 10 luglio 2011.

2008 – ANTICO/PRESENTE – FESTIVAL DEL MONDO ANTICO

Quattro incontri con Marinella De Luca su DETTI E MOTTI LATINI (USI ED ABUSI)
Rimini, Biblioteca Gambalunga, Sala della Cineteca
12, 13, 14, 15 giugno 2008

L’antica lingua latina sopravvive nell’italiano moderno con singole parole, motti di autori anonimi e aforismi di scrittori celebri: un vero e proprio patrimonio di sapienza “popolare” e di cultura “alta”, che non cessa di esercitare il suo fascino nel mondo moderno. Marinella De Luca  propone un viaggio nel variegato e sempre attuale mondo delle frasi proverbiali latine, depositarie di una morale a cui l’uomo di ogni tempo può attingere: un itinerario articolato in quattro lezioni durante le quali saranno proposte al pubblico alcune ricorrenti espressioni e note sententiae a partire dal contesto storico che le ha originate fino alle attuali, a volte deformanti utilizzazioni.

Successivamente lo stesso argomento sarà presentato in due incontri anche nella Biblioteca Passerini-Landi di Piacenza nell’ottobre 2009 e in quattro incontri nella Biblioteca Oliveriana di Pesaro in occasione del SALONE DELLA PAROLA, Festival della Filologia nei giorni 8, 9, 10, 11 luglio 2010.

2009 – ANTICO/PRESENTE – FESTIVAL DEL MONDO ANTICO

Quattro incontri con Marinella De Luca su IL TEATRO COMICO DI ARISTOFANE: DALLA SATIRA POLITICA ALL’UTOPIA
Rimini, Biblioteca Gambalunga, Sala della Cineteca
18, 19, 20, 21 giugno 2009

Nell’Atene di fine V secolo a.C. e inizio IV a.C., prima travagliata dalla Guerra del Peloponneso e poi sfinita dalla difficile ripresa dopo la sconfitta, le commedie di Aristofane esprimono tutto il travaglio intellettuale e umano di un poeta che attraverso una satira irriverente e scandalosa si assume il compito di castigare ridendo mores, seminando dubbi, smascherando ipocrisie e mettendo in discussione false convinzioni.

2018 – VOCI DAI FONDI

Conversazione di Marinella De Luca su BASINIO, UN POETA ALLA CORTE DI SIGISMONDO PANDOLFO MALATESTA
Rimini, Biblioteca Gambalunga, Sala della Cineteca
1 giugno 2018

In occasione dell’importante contributo alla salvaguardia del patrimonio storico della Biblioteca, offerto dal Soroptimist International Club Rimini per il restauro di due preziosissimi codici, di cui la restauratrice Roberta Stanzani presenterà le problematiche, Marinella De Luca illustrerà la figura del poeta umanista Basinio (1425-1457), letterato assai prolifico, la cui opera si esprime in alcuni degli ambienti culturali più fervidi del primo Quattrocento: dopo una breve permanenza alla corte ferrarese di Leonello d’Este, Basinio trovò una prestigiosa collocazione presso la corte riminese di Sigismondo Pandolfo Malatesta, singolarmente percorsa da una rinnovata ed erudita esplorazione dall’antichità classica. Vastissime sono la sua produzione letteraria e la sua conoscenza dei classici. Le sue amicizie importanti, i suoi toni adulatori e quelli polemici concorrono a definirlo quale tipico esponente di una cultura che nella scelta linguistica del latino esprime la sua opzione non solo per un modus loquendi, ma anche e soprattutto per un determinato modus vivendi. Nelle sue opere possiamo cogliere tutto il travaglio etico e umano di un intellettuale che ambisce ad una posizione stabile, al riconoscimento di un determinato status sociale, ma che non ha altra possibilità che affidarsi alla “corte” dove ogni sistemazione, anche la più onorevole, conserva pur sempre un ampio margine di provvisorietà.

Ho inoltre tenuto conferenze su invito di club (Rotary, Ladies’ Circle, Inner Wheel) e associazioni sportive (Alter Ego) e culturali (Alumni Giulio Cesare) di Rimini su vari argomenti inerenti al mondo classico; in particolare:

  • L’educazione nel mondo antico
  • Il matrimonio nell’antica Grecia: fu vera monogamia?
  • I primordi della medicina occidentale tra magia e scienza
  • I quadri raccontano (i miti in pittura)
  • Figure di donne nel mondo antico
  • L’Antigone di Sofocle
  • La Lisistrata di Aristofane
  • Basinio Basini, un poeta alla corte malatestiana
  • Parole alate: il fascino dell’etimologia