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In un mondo fortemente percorso da spinte misogine come quello della Grecia antica è possibile immaginare una società in cui la donna abbia un importante ruolo attivo? Lo ha fatto Platone che nella sua Repubblica, con autentico spirito rivoluzionario, attribuisce alla donna la possibilità di svolgere gli stessi compiti degli uomini.

Leggiamo le parole del filosofo:

Καὶ γυναικὸς ἄρα καὶ ἀνδρὸς ἡ αὐτὴ φύσις εἰς φυλακὴν πόλεως, πλὴν ὅσα ἀσθενεστέρα, ἡ δὲ ἰσχυροτέρα ἐστίν.

Φαίνεται.

Καὶ γυναῖκες ἄρα αἱ τοιαῦται τοῖς τοιούτοις ἀνδράσιν ἐκλεκτέαι συνοικεῖν τε καὶ συμφυλάττειν, ἐπείπερ εἰσὶν ἱκαναὶ καὶ συγγενεῖς αὐτοῖς τὴν φύσιν.

Πάνυ γε.

Τὰ δ’ ἐπιτηδεύματα οὐ τὰ αὐτὰ ἀποδοτέα ταῖς αὐταῖς φύσεσιν;

Τὰ αὐτά.

῞Ηκομεν ἄρα εἰς τὰ πρότερα περιφερόμενοι, καὶ ὁμολογοῦμεν μὴ παρὰ φύσιν εἶναι ταῖς τῶν φυλάκων γυναιξὶ μουσικήν τε καὶ γυμναστικὴν ἀποδιδόναι.

Παντάπασιν μὲν οὖν.

Οὐκ ἄρα ἀδύνατά γε οὐδὲ εὐχαῖς ὅμοια ἐνομοθετοῦμεν, ἐπείπερ κατὰ φύσιν ἐτίθεμεν τὸν νόμον· ἀλλὰ τὰ νῦν παρὰ ταῦτα γιγνόμενα παρὰ φύσιν μᾶλλον, ὡς ἔοικε, γίγνεται.

 

«Vi è dunque una stessa natura nella donna e nell’uomo che li rende adatti alla difesa della città, salvo che per certi aspetti essa risulta più debole o più forte».

«Così pare».

«E dunque andranno scelte donne di tale natura per vivere insieme con tali uomini e per condividere con loro la difesa della città dal momento che sono in grado di farlo e a essi congeneri per natura».

«Certo».

«E non bisogna assegnare gli stessi compiti a nature uguali?»

«Gli stessi».

«Per questo giro siamo dunque tornati a ciò che dicevamo in precedenza e conveniamo che non è innaturale impartire alle donne dei difensori una preparazione musicale e ginnastica».

«Certamente».

«La legislazione che proponevamo non è allora impossibile né un pio desiderio, proprio perché la legge era stabilita secondo natura; sono piuttosto le istituzioni attuali, opposte a quelle che proponiamo, a sembrare costituite contro natura».

(Platone, Repubblica, 456a-c)

 

Per approfondire l’argomento rimando alla videolezione creata in collaborazione con il prof. Rossi, docente di storia e filosofia.